domenica 17 marzo 2013

L'incomincio

L'inizio è sempre un pò difficile per tutti.
C'è chi ha il blocco dello scrittore, chi soffre di panico da pagina bianca, io sono soggetta all'angoscia da planimetria.
Vedo una piantina e... sbang! Il cervello va in pappa. Io che ho sempre avuto il massimo dei voti in inglese, in latino, in tedesco (solo perchè non ho fatto il classico, altrimenti avrei avuto 9 anche in greco, ne sono certa) non so codificare questa lingua fatta di linee che misteriosamente s'intersecano e ti raccontano dove stai per trascorrere, se non il resto dei tuoi giorni, quanto meno un bel pò di tempo.
Capite l'importanza, insomma.
Appunto.
Originale

mia felice interpretazione


Possibilità di sbagliare? Millemila.
Eventualità di fare una cazzata? A pacchi.
Probabilità di acquistare quel divano meraviglioso che starebbe così bene in salotto, e passare la tua esistenza a scavalcarlo per potertici sedere, perchè è decisamente troppo grande? Infinite.

Data l'ansia che sta cosa mi provoca, devo dire che nel corso dei miei vari spostamenti e traslochi ho preso appunti. E qualcosa ho imparato.

Vediamo i 3 must-have della brava Arredatrice (non Ignorante come la sottoscritta):
. indipendentemente dalle dimensioni dell'appartamento e dalla scala della planimetria, le stanze sulla piantina sembrano sempre più piccole di quel che sono realmente. Fate sempre attenzione a riportare correttamente le misure di qualsiasi cosa, ma se sulla piantina ci sta: fidatevi. La piantina non sbaglia. La piantina è Dio.
. attenzione agli ingombri degli elementi strutturali. Quei mezzi cerchietti che l'architetto riporta sui vostri insulsi pezzettini di carta non sono vezzi, bensì porte che si aprono. E possibilmente dovrebbero richiudersi.
Ergo, se comprate un divano letto, calcolatene bene le dimensioni: se da aperto impedisce a una porta di aprirsi o chiudersi, no, non va bene.
(Indovinate chi ha un divano letto che se lo apri poi non esci dalla stanza a meno che tu non sia bidimensionale? Esatto. Io i miei ospiti li muro vivi. E se durante la notte gli scappa la pipì, sono fottuti)
.impianto elettrico, ovvero prese, interruttori e punti luce. Pare una cosa banale, ma individuarli e interpretarli correttamente sulle planimetrie è impresa assai ardua.
Si presentano così

ma a voi sembrerà piuttosto di trovarvi davanti a una cosa del genere


Se da bambini facevate parte dei boy scout o se, come me, alle elementari organizzavate la caccia al tesoro per il vostro compleanno, siete decisamente avvantaggiati.
Non fatevi ingannare dalla presunta piacevolezza dell'operazione. Non cedete alla stanchezza, alla noia, alla distrazione. Munitevi di MySky e l'ultimo episodio di Grey's Anatomy registratelo e guardatevelo un'altra volta.
L'impianto elettrico si affronta con concentrazione, dedizione e assoluta abnegazione.
Oppure vi ritroverete a dover pigiare l'interruttore in cucina per accendere le luci del bagno. E sarà così snervante che finirete per mettervi il mascara specchiandovi nello scolapiatti.

3 commenti:

  1. Adoro come scrivi e la sincerità senza filtri con cui spieghi la professione dell'interior designer! ahahahahah bellissimo il tuo blog! dovresti scrivere un libro ;)
    Camilla

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  2. PS: ma soprattutto...quanto è vero tutto ciò che dici! io con le planimetrie vaddo in pappa, soprattutto quando si tratta di crearle su autocad. Odio puro. ;)

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  3. Camilla, ma grazie! Però aspetta, io sono davvero una "profana" del mestiere, un'ignorante nel vero senso del termine. Tu, invece, se mi parli di Autocad mi sa che sei ben più esperta.
    Torna a trovarmi (prima o poi scrivo ancora, eh... :-))

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